Il cromo duro ha una struttura cristallina che, rispetto ad altri trattamenti superficiali, dà al deposito proprietà uniche e indispensabili per diverse applicazioni industriali. Le qualità principali sono l’elevata resistenza all’usura, sia a secco sia con lubrificante, per compressione o azione abrasiva, e un’elevata resistenza agli agenti chimici.
La cromatura a spessore, o cromatura dura, è un trattamento superficiale che deposita un rivestimento di cromo con uno spessore da 0,005 a 1 mm sui manufatti in leghe di alluminio e leghe metalliche standard (ferro, acciaio inox, rame, ottone).
Tipo di deposito | Tecnico |
Durezza (HV) | 850-1100 |
Proprietà magnetiche | Non magnetico |
Spessori ottenibili (mm) | 0,005-1 mm |
Tossicità | NO |
Materiali trattabili | Al; Cu; Fe; Inox |
Tipo di deposito: Tecnico
Durezza (HV): 850-1100
Proprietà magnetiche: Non magnetico
Spessori ottenibili (mm): 0,005-1 mm
Tossicità: NO
Materiali trattabili: Al; Cu; Fe; Inox
In questa sezione è possibile scaricare il PDF della specifica lavorazione.
La cromatura dura (cromo duro), anche detta cromatura a spessore o cromatura funzionale-tecnica, è un processo galvanico finalizzato a depositare elettrochimicamente, sul particolare di interesse, un rivestimento superficiale di cromo metallo.
Il processo di elettrodeposizione, che avviene mediante l’introduzione parziale o totale dell’articolo da rivestire in appositi impianti (nella maggior parte dei casi, un elettrolita cromosolforico) permette di ottenere rivestimenti superficiali di notevole durezza, resistenti all’usura e alla corrosione, con spessori compresi tra poche decine di micron e 1000 micron.
La qualità principale del deposito di cromo elettrolitico è l’elevata resistenza all’usura, sia questa a secco che sotto lubrificazione oppure a seguito di compressione o all’azione di abrasivi.
La cromatura dura a spessore si applica direttamente su substrati costituiti da:
Si, il rivestimento di cromatura a spessore viene applicato tramite un processo fortemente elettrolitico e quindi soffre di fronte a geometrie complesse, soprattutto se richiesti elevati spessori di riporto. Risulta molto difficoltosa la deposizione su sottosquadra e all’interno di fori e filetti, al contrario sulle superfici perimetrali dei particolari si verifica un “effetto punta”, che può essere ridotto attraverso specifiche mascherature.
Per quanto fuori dall’immaginario collettivo, la cromatura a spessore è uno dei processi che (se gestito correttamente) ha un impatto ambientale molto inferiore alla gran parte dei processi galvanici.
Nessun tipo di acqua contenente cromo viene inoltrata all’impianto di depurazione, in quanto il 100% dell’acqua consumata nelle linee di controlavaggio viene poi riutilizzata nello stesso processo di cromatura, recuperando acqua e materia prima.
Oltre ad un’elevata durezza e ad un’ottima resistenza all’usura, il deposito garantisce una notevole resistenza alla rigatura e, in particolar modo, alla corrosione.
Questa particolarità, dovuta alla formazione di uno strato passivato sulla superficie depositata che è simile a quello che si sviluppa per gli acciai inossidabili, è proporzionale allo spessore del deposito, alla sua aderenza al substrato e alla sua porosità.
Grazie a queste caratteristiche (previo test specifico su ogni famiglia) la cromatura a spessore si presta anche per utilizzi nei settori food and beverage, come per i fry top delle piastre di cottura.
La cromatura avviene grazie al passaggio di importanti quantità di corrente (densità) per cui gli oggetti da cromare devono essere sostenuti con adeguati punti di contatto elettrico ottenibili solo con il sostegno fornito da telai (statico), quindi purtroppo non può essere applicato a rotobarile.